10 piatti tradizionali marocchini da provare almeno una volta


La cucina marocchina è un vero viaggio tra sapori intensi, spezie aromatiche e tradizioni antiche. Ogni piatto racconta una storia di cultura e convivialità, ed è impossibile non lasciarsi conquistare. Ecco 10 piatti tradizionali che devi assolutamente assaggiare per vivere un’esperienza autentica.

1. Tajine


Iconico e versatile, il tajine può essere preparato con carne, verdure, frutta secca e spezie. Servito nel caratteristico recipiente di terracotta, è una celebrazione di sapori e aromi.

2. Couscous


Il couscous è uno dei piatti simbolo del Marocco, preparato solitamente il venerdì. È servito con verdure, carne o pesce e condito con spezie tradizionali.

3. Pastilla


Un piatto unico e sorprendente, la pastilla combina strati di pasta fillo, carne di piccione o pollo, mandorle e zucchero a velo, creando un perfetto equilibrio tra dolce e salato.

4. Harira


La harira è una zuppa ricca di pomodoro, lenticchie, ceci e spezie, spesso consumata durante il Ramadan per rompere il digiuno.

5. Mechoui


Il mechoui è un agnello arrosto cotto lentamente, spesso servito durante matrimoni o feste importanti. La carne è tenera e speziata, perfetta per un banchetto tradizionale.

6. Zaalouk


Il zaalouk è un contorno a base di melanzane grigliate, pomodori, aglio e spezie, servito freddo con pane fresco.

7. Briouat


I briouat sono piccoli fagottini di pasta fillo ripieni di carne, formaggio o verdure, spesso fritti o cotti al forno.

8. Tanjia


Originario di Marrakech, il tanjia è uno stufato di carne cotto lentamente con spezie e limone confit in un’anfora di terracotta.

9. Chebakia


Perfetti per chi ama i dolci, i chebakia sono biscotti fritti a base di miele, sesamo e spezie, molto popolari durante il Ramadan.

10. Sfenz


Lo sfenz è un tipo di frittella dolce, croccante all’esterno e morbida all’interno, spesso consumata con tè alla menta.

Scopri di più sulla cucina marocchina


Vuoi esplorare altri sapori del Marocco? Leggi il nostro articolo su le spezie marocchine o scopri come preparare il couscous perfetto.


Women on the terrace

I caftani marocchini: tra tradizione e stile moderno

I caftani marocchini sono molto più di semplici capi di abbigliamento: il caftano è un simbolo di tradizione, eleganza e cultura. Indossato per secoli, questo abito tradizionale è oggi un'icona che unisce storia e contemporaneità. Scopriamo insieme la storia, le caratteristiche e come il caftano si è evoluto nel tempo.


La storia del caftano marocchino

Il caftano ha origini antiche che risalgono all’epoca della dinastia merinide. Originariamente indossato dalla nobiltà, rappresentava lusso e raffinatezza. Con il tempo, è diventato un abito iconico, celebrato durante matrimoni, festività religiose e altre occasioni speciali.

La nascita del caftano

Il caftano appare per la prima volta nel XII secolo, durante il regno della dinastia Almohade. Inizialmente, era riservato alla famiglia reale ed era semplice, privo di ornamenti. I sovrani dell'epoca, promuovendo un ritorno ai principi fondamentali dell'Islam e desiderando rompere con l'opulenza dei loro predecessori Almoravidi, evitavano l'uso di seta e oro nei loro abiti. Sotto il califfo Muhammad an-Nâsir, un censimento fiscale registrò a Fès oltre 3.490 laboratori di tessitura e più di 3.000 tessitori.

In una miniatura dei Contes de Santa Maria, il califfo Almohade appare con un caftano finemente ricamato sul colletto e sull'avambraccio.

Caftano del sultano Abu Abdallah Muhammad XII, Museo dell'Esercito, Toledo.

Dalla sobrietà al lusso

Con il tempo, sotto i Merinidi, fiorirono laboratori tessili reali dedicati in parte alla confezione dei caftani. Il caftano divenne gradualmente più comune, adottando tessuti più sontuosi come il broccato. Ibn Khaldoun menziona abiti e cinture di seta ornati con fili d'oro tessuti a Fès, segnando una rottura con la dottrina austera degli Almohadi. I sultani merinidi offrivano caftani lussuosi come doni ai sovrani di potenze straniere, inclusi i sultani mamelucchi e ottomani, che li chiamavano "Fas Kaftanlar" in riferimento alla città di Fès.

La democratizzazione del caftano

Verso la fine del XV secolo, il caftano subì una trasformazione con l'arrivo massiccio in Marocco degli Andalusi espulsi dalla Spagna. Questi si stabilirono principalmente a Tétouan e Fès, portando con sé le loro tradizioni culturali e sartoriali, influenzando così l'evoluzione del caftano marocchino.


Caratteristiche principali del caftano tradizionale

Ogni caftano marocchino è unico e riflette l'artigianato della regione in cui viene creato. Ecco alcune delle sue caratteristiche distintive:

  • Tessuti pregiati: seta, broccato, velluto e organza sono spesso utilizzati per la sua realizzazione.
  • Ricami elaborati: realizzati a mano, i dettagli includono motivi geometrici e floreali ispirati alla cultura marocchina.
  • Taglio raffinato: il caftano è generalmente lungo e fluente, enfatizzando l'eleganza di chi lo indossa.

Il caftano nella moda moderna

Oggi, il caftano è reinterpretato da stilisti marocchini e internazionali che lo hanno portato sulle passerelle di tutto il mondo. Pur mantenendo le sue radici tradizionali, viene adattato per soddisfare i gusti moderni, con silhouette più audaci, colori innovativi e dettagli minimalisti.

Come scegliere un caftano autentico

Per acquistare un caftano autentico e di qualità, presta attenzione ai seguenti aspetti:

  1. Materiali: scegli tessuti naturali e ricami realizzati a mano.
  2. Artigianato: i caftani autentici sono creati da maestri artigiani, e ogni pezzo racconta una storia.
  3. Provenienza: negozi di fiducia o mercati tradizionali come quelli di Marrakech e Fès sono i luoghi migliori per trovarli.

Occasioni per indossare un caftano

Il caftano è perfetto per matrimoni, eventi formali e celebrazioni culturali. Grazie alla sua versatilità, può essere anche un capo elegante per serate speciali o cene importanti.

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Vuoi sapere come abbinare il tuo caftano? Leggi il nostro articolo su gioielli marocchini autentici o scopri l’arte dei turbanti marocchini.


Come riconoscere un gioiello autentico dal Marocco


I gioielli marocchini sono famosi per la loro bellezza, il significato culturale e l'artigianalità unica. Tuttavia, con l'aumento delle imitazioni, può essere difficile distinguere un gioiello autentico da una riproduzione. In questo articolo ti guideremo su come riconoscere un gioiello marocchino autentico.

Caratteristiche distintive dei gioielli marocchini


I gioielli tradizionali marocchini presentano elementi unici che li rendono facilmente riconoscibili:

  • Materiali autentici: I gioielli autentici sono spesso realizzati in argento, con aggiunte di pietre naturali come l’ambra, il corallo o la turchese.
  • Lavorazione artigianale: Ogni pezzo è unico e mostra segni di una lavorazione a mano, come incisioni o dettagli irregolari.
  • Motivi simbolici: I disegni tradizionali includono simboli berberi che rappresentano protezione, fertilità o forza.

Come distinguere un pezzo autentico da un’imitazione


Per assicurarti di acquistare un gioiello autentico, presta attenzione ai seguenti aspetti:

  1. Esamina il materiale: Controlla che sia realizzato in argento sterling (925). Evita pezzi troppo lucidi, spesso sinonimo di materiali sintetici.
  2. Osserva i dettagli: I gioielli autentici hanno incisioni precise ma non perfettamente uniformi, segno di una lavorazione artigianale.
  3. Chiedi la provenienza: Un artigiano o un negozio affidabile sarà in grado di raccontarti la storia del pezzo e dei materiali utilizzati.
  4. Verifica la firma: Molti gioielli autentici portano marchi o simboli che ne certificano l’origine.

Dove acquistare gioielli marocchini autentici


Per trovare gioielli autentici, scegli negozi di fiducia o mercati tradizionali come i souk di Marrakech e Zagora. Se acquisti online, assicurati che il venditore fornisca certificazioni e descrizioni dettagliate.

Perché scegliere un gioiello marocchino autentico


Acquistare un gioiello autentico significa sostenere l’artigianato locale e portare con sé un pezzo di cultura marocchina. Questi gioielli non sono solo accessori: sono opere d’arte con una storia da raccontare.

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Scopri altri aspetti dell’artigianato marocchino nei nostri articoli su l’arte dell’argento e i simboli nei gioielli berberi.


Tajine marocchino: un’arte che unisce tradizione e sapore


Il tajine marocchino non è solo un piatto: è una finestra sulla cultura del Marocco, unendo sapori autentici, storie di famiglia e la magia della cucina lenta. In questo articolo scopriremo cos'è il tajine, i suoi ingredienti chiave e come prepararlo a casa per vivere un'esperienza autentica.

Che cos'è il tajine?


Il tajine è un piatto tradizionale marocchino, ma è anche il nome del caratteristico recipiente di terracotta in cui viene cucinato. Il design unico del tajine, con il suo coperchio a forma conica, consente una cottura lenta che esalta i sapori degli ingredienti.

Ingredienti chiave per un tajine perfetto


Gli ingredienti possono variare, ma alcuni elementi sono essenziali per un autentico tajine marocchino:

  • Spezie: curcuma, zenzero, cannella, zafferano e paprika per creare un profilo aromatico unico.
  • Carni: agnello, pollo o manzo, spesso accompagnati da frutta secca come prugne o albicocche.
  • Verdure: patate, carote, zucchine e olive per arricchire il piatto di colori e sapori.

Come preparare il tajine a casa


Preparare un tajine è semplice ma richiede pazienza. Ecco i passi principali:

  1. Scalda il tajine su fuoco basso e aggiungi olio d’oliva.
  2. Soffriggi cipolle, aglio e spezie per sprigionare i loro aromi.
  3. Aggiungi la carne o le verdure e mescola bene.
  4. Versa un po’ d’acqua o brodo, copri e lascia cuocere lentamente per 1-2 ore.
  5. Servi il tajine direttamente dal recipiente, accompagnandolo con pane marocchino.

Il tajine come simbolo di convivialità


In Marocco, il tajine è più di un semplice pasto: è un momento di condivisione, un rituale che riunisce famiglia e amici attorno alla tavola. Servito caldo, spesso con tè alla menta, il tajine racconta storie di tradizione e ospitalità.

Scopri di più sulla cucina marocchina


Se questo articolo ti ha incuriosito, non perderti le nostre guide sulle spezie marocchine e su come preparare un’autentica zuppa harira.


Lo stile nel deserto

Lunghe chèches, occhiali da sole, abiti leggeri, resistenti, colorati ed ornati con i simboli tipici, ricamati...

Cominciamo da qui: le scarpe non sfondano fra la polvere di El Chagaga, spopolano le ciabatte. Anche quelle pelose. La soluzione sono le espadrillas. Ne abbiamo scambiate un paio con una collana d'argento (erano espadrillas un po' di lusso e griffate, è vero, ma un paio di espadrillas normali sono quanto di piu' adatto per sciabbattare a Zagora).

Noi abbiamo imaginato una maniera molto figa di vestirsi nel deserto.

Primi abbozzi di tezgurt
Primi abbozzi di tazgurt. Concezione dell'idea.

Blazers leggeri (o meno), quasi dei camici, Ricamati con i motivi berberi. Blazers che si possono riempire di polvere, sporcare d'olio, motore o da cucina, resistenti per poter sfregare in mille posti ruvidi, anche contro un cammello.

Di giorno chiaro, di sera scuro, si puo spezzare con brache sportive o eleganti, ma il top deve sempre essere di colore uguale o piu' scuro.

Sotto la giacca puoi mettere una camicia o una t-shirt. Privilegia per le camicie i colori pastello del deserto, per le t-shirts colori accesi.

Puoi metter jeans, puoi metter brache di tela, sportive o eleganti, l'importante è che siano abbinate come sopra descritto.

Scarpe, come ho detto, evita le ciabatte immonde. Metti scarpe con suola di corda, su brache sportive, su brache eleganti stivali camperos. Se possibile scamosciati lucidi.

Metti il berretto solo di giorno. Non di sera. No assoluto a cappelli di paglia, berretti di cotone o lino, oppure feltri Borsalino.

Puoi indossare una chèche, se vuoi, come foulard, o anche al posto del berretto.

Cura di avere dei gioielli semplici ma originali, preziosi o meno.

Ammessi solo orologi che costano meno di 10 euro.


M'Hamid El Ghizlane

Andare nel deserto

  1. Andare nel deserto costa.
  2. Andare nel deserto è bello. E'una delle esperienze piu' belle che si possano fare, un trip, un depaysement absolu.
En panne. Foto di Thierry.
Le piogge dei giorni precedenti hanno reso fangoso il deserto.

Il viaggio per arrivare al campo ti frulla. Il tempo finisce, il mondo è finito, inutile affrettarsi, arriverà il momento.

Trova un taxi nel piazzale di M'Hamid e fatti portare dove devi andare. Cerca qualcuno con cui condividere la spesa e il viaggio. Fai la spesa prima di andare nel deserto, portati acqua!!!

Verifica il funzionamento dei tuoi strumenti, mangia. Mangia una trippa con fagioli al curry. Saluta le persone che devi salutare.

Se sarai costretto a tappe forzate sdraiati dietro un cespuglio per ripararti dal vento. Bevi il the che ti offrono. Attento a non perdere il tuo anello, io l'ho perso, e me ne è rimasto solo uno. L'ho perso in un campo di tuaregh mentre suonavo il flamenco. Non ho piu' potuto passare a riprenderlo, non so nemmeno dov'era, era in mezzo al deserto.

Quelli all'orizzonte non sono alberi. Quella all'orizzonte non è una città. Non stiamo girando in tondo intorno a M'Hamid. In alcuni punti c'è la pista. In altri è stata cancellata dal vento o dalla pioggia. Quanto manca? E chi puo' dirlo? Ci puoi mettere 2 ore? 4? Poi arrivi.

Una duna a El Chagaga.

Va bene. Sei arrivato. Fine, sei nel silenzio. Le dune si stendono a perdita d'occhio. All'improvviso sei impermeabile, l'aria è asciutta, l'atmosfera è tersa, i colori, le forme, ti accarezzano e ti inducono al riposo.


Le piste del deserto

Tarifa - Tangeri

tarifa tangeri

Prendi il traghetto dal porto di Tarifa. verifica di aver preso il passaporto se no torna a orenderlo dove l'avevi lasciato. Imbarcati. E' il ferri che va a Tangeri. Mangia un panino. La giornata è ancora lunga. Tangeri la vadi da sempre, al di là di Gibilterra. Ora è sempre piu' vicina. Eccola. E' tutta bianca, maestosa. Città elegante, città moderna. Compra una sim marocchina al porto di Tangeri. Prendi un taxi. Vai alla stazione.


Tangeri - Marrakesh

tangeri marrakesh

Arrivi alla stazione di Tangeri, devi prendere il treno di notte per Marrakech. Fai il biglietto alla macchinetta. Incontra un viaggiatore con la sua famiglia che vede la tua chitarra e vi mettete a suonare.

Fai passare il tempo aspettando fuori della stazione. Prendi il caffè dal venditore ambulante. La stazione è bella, tutto è pulito. Un uomo viene verso di te con aria minacciosa. Ma no, vuole solo buttar la carta nel bidone dietro di te. Mangia un panino al McDonald. Fai scorta di acqua e sigarette. Aspetta nell'atrio che il treno arrivi. Eccolo. sali. Sei in prima classe, il viaggio è lungo. trova il Tuo posto. Posa i bagagli.

Treno di notte Tangeri - Marrakech.

Si parte, sono le 23 e 30. Fino alle 2 è festa. Fuori dagli scompartimenti si fuma, si parla, si ride, si viaggia con le porte aperte. Ad una stazione sale una ragazza e si siede nel tuo scompartimento. E' molto bella, vestita elegantemente, non ha piu' di 24 anni. Pare una principessa, si imaginano le sue forme sotto i veli. Dopo qualche tempo tira fuori dal suo bagalio un involucro e lo apre. E' una frittura di pesce. Saranno due chili di frittura di pesce. Mangiamo il pesce. Parliamo. Dopo aver mangiato si spruzza sulle dita un profumo alla rosa. E' ora di dormire. Poi il treno si ferma. Fermata tecnica ce ne sarà per un momento. Tutti scendono e... si mette a piovere.

Poisi riparte. Si dorme. Casablanca. Si dorme. Mattina, le campagne e le città nella regione di Marrackech. E poi la stazione di Marrakech, sei arrivato.


Marrakesh -Zagora

Da marrakesh a zagora

La stazione dei bus Supratours è nello stesso edificio della stazione, alla destra. Trova un facchino e fatti accompagnare. Di fronte ci sono i taxi. Prendi un taxi, fatti portare a mangiare. Mangia insieme al taxista. Compra altre sigarette. Compra dei libri. Di Jules Roman. Fatti riportare alla stazione dei bus. Fai il biglietto. Aspetta il bus. Guada il gatto che passeggia nella stazione dei bus come se il padrone fosse lui.

Prendi il bus. Poco dopo comincia la salita sulla catena dell' Atlante. Dopo circa due ore il bus fa una pausa in un villaggio di mantagna. Trova il negozio di Hassan, comprati una croce berbera da mettere al collo. Sei fra i Berberi.

Il bus riparte, dopo un po' si scende lungo una lunghissima valle.

Arrivi a Ouarzazate, scendi per fumare una sigaretta, Dio, che caldo, questo è l'inizio del deserto. In tre ci mettiamo al riparo all'ombra di un alberello.

Da Ouarzazate a Zagora si scendelungo la valle del Draa, costeggiando le oasi. Poi, prima del previsto arrivi a Zagora. Alcuni scendono. Tu scendi all'ultima fermata. Un giovane ti invita a condividere un taxi. Accetti e ti fai portare a casa.